lunedì 30 ottobre 2017

Alessandro De Luca presenta il nuovo Manuale di Medicina Generale

È uscita in questi giorni la terza edizione del Manuale di Medicina Generale.



Un manuale tutto italiano rivolto agli aspiranti specializzandi di tutta Italia, finalizzato in modo specifico alla preparazione di prove selettive costituite da test a risposta multipla: interamente a colori, ricco di illustrazioni e immagini esplicative, caratterizzato da una trattazione per punti chiave con tabelle e schemi di sintesi per consentire un rapido ripasso e facilitare la memorizzazione delle principali nozioni. Edito da Edises, un libro di Federico Frusone, Giulia Puliani, Alessandro De Luca, Valerio Aceti.

Il nuovo Manuale

Tra le principali novità si segnala l’aggiornamento del capitolo di Psichiatria alla luce delle novità introdotte dal nuovo DSM-V e l’inserimento, nei principali capitoli clinici, di una parte introduttiva di embriologia. Inoltre è stata creata una nuova sezione di Andrologia all’interno del capitolo di Urologia. Maggiore attenzione è stata posta alla descrizione delle tecniche chirurgiche, con l’inserimento di un paragrafo sulla chirurgia bariatrica e sulla laparoscopia. Altra novità è l'introduzione all’interno del testo dei box “All’esame” contenenti quiz ufficiali tratti dalle precedenti prove del Concorso Nazionale per le Scuole di Specializzazione, con lo scopo di focalizzare l’attenzione del lettore sugli argomenti che più comunemente sono oggetto di domanda.

lunedì 7 agosto 2017

Mastectomie nipple-sparing e ricostruzione con protesi e mesh


Mastectomia nipple-sparing e ricostruzione con protesi e membrana biologica. Quali sono le opzioni ricostruttive attuali? Quali sono le prospettive future? Ne parla il dott. De Luca nel suo intervento al 7° congresso nazionale SIFIOG, con particolare attenzione alla ricostruzione immediata dopo mastectomia nipple-sparing con l'utilizzo di protesi mammaria e membrana (mesh) biologica.


domenica 23 aprile 2017

Conoscere il tumore al seno (parte 1)

Il tumore al seno rappresenta la neoplasia più comune nelle donne occidentali: si stiamo che una donna su 8 si ammalerà nel corso della sua vita.
È importante conoscere quello che ruota attorno a questa malattia, per imparare a prevenirla, ma anche a conviverci e a supportare chi ne è affetto.

Con questo video iniziamo un breve viaggio all'interno del tumore al seno, dalla prevenzione al follow-up passando per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione.
Buona visione.






lunedì 10 aprile 2017

La mastopatia fibrocistica

Cos'è

La mastopatia fibrocistica è una displasia mammaria benigna molto diffusa nelle donne, specialmente in un età compresa fra i 30-50 anni.

E’ una patologia tipica dell’età riproduttiva (15-50 aa) ma si può manifestare anche in età menopausale.

Le patologie benigne rappresentano il 60% delle patologie del seno e  la mastopatia insieme ai fibroadenomi rappresenta il 47% dei casi di patologia mammaria benigna

La displasia rappresenta uno sviluppo anomalo del tessuto ghiandolare dovuto ad una iper-produzione e/o iper-responsività ormonale.
Da un punto di vista istologico la ghiandola va incontro a modificazioni che vanno sotto il nome di

  • Adenosi: proliferazione dell’epitelio intraduttale e iperplasia lobulare
  • Formazione di cisti: iperplasia dello stroma circostante i dotti, che si dilatano per lo strozzamento dei canali escretori
  • Fibrosi: aumento di volume dello stroma per proliferazione dei fibroblasti e fibrosi del tessuto connettivo per infiammazione cronica in seguito alla rottura delle cisti



Come si manifesta

I sintomi più caratteristici sono:

  • Mammelle dolenti alla pressione
  • Presenza di noduli alla palpazione, lesioni solide o liquide (cisti), alla palpazione si rilevano come dei granuli di varia dimensione ricoperti da una cute scorrevole
  • Dolore: detto anche mastalgia o mastodinia
  • Senso di gonfiore e di tensione al seno che aumenta prima dell'arrivo delle mestruazioni e tende a scomparire alla fine del ciclo.
  • Secrezione: biancastra, giallastra, perdite ematiche


La mastodinia costituisce uno dei primi motivi per cui la donna si rivolge allo specialista senologo.


È una lesione pre-tumorale?

La mastopatia fibrocistica non è una lesione pre-tumorale,tuttavia il sovvertimento strutturale della ghiandola mammaria rende la clinica (esame obiettivo) e le indagini diagnostiche (ecografia mammaria e mammografia) di piu’ difficile interpretazione.

Il trattamento

Non esiste ‘’il’’ trattamento della mastopatia fibrocistica.
Esistono trattamenti personalizzati ‘’fatti su misura’’ (tailored) in base alle caratteristiche di presentazione della mastopatia fibrocistica .

Il senologo ha a disposizione diverse strade da intraprendere che variano dall’utilizzo di fitoterapici a quello di farmaci vero e proprio fino ad arrivare ad atteggiamenti meno conservativi, tra i quali la stessa chirurgia.

Problematiche

La più grande problematica che una donna con mastopatia può incontrare è di rivolgersi al medico sbagliato.
La mastopatia fibrocistica non e’ una lesione pre-tumorale, ma e’ altrettanto vero che la destrutturazione della ghiandola mammaria può nascondere o al tempo stesso simulare una patologia maligna.
La mastopatia determina un aumento di densità alla mammografia che rende difficile lo studio del parenchima mammario.
La presenza di noduli benigni con pattern di crescita anomali presenti in un seno mastosico porta la donna ad essere sottoposta erroneamente a biopsie multiple e/o interventi chirurgici privi di alcun razionale scientifico.

Prospettive future

Evidenze scientifiche ci permettono oggi di approcciare alla mastopatia fibrocistica con un approccio estremamente conservativo.
Attraverso la supplementazione dell’ acido fitico (inositolo 6 fosfato), una ‘’non vitamina’’ presente anche all’interno del nostro organismo e’ possibile ridurre il sovvertimento strutturale della ghiandola mammaria.
L’acido fitico ha una spiccata azione anti-infiammatoria ed anti-proliferativa
L’inositolo e’ presente in natura in molti alimenti ma soprattutto nei cereali, nelle noci, nelle arance e nei meloni.





Il fabbisogno giornaliero di acido fitico è di 2 grammi ma la nostra dieta è sempre più povera di acido fitico e non si raggiunge mai il cut off giornaliero

Esistono alcuni fitoterapici in commercio che presentano come principio attivo l’acido fitico e rappresentano per il senologo un’arma a disposizione per il trattamento della mastopatia fibrocistica.









martedì 21 marzo 2017

Le 5 leggende metropolitane sul carcinoma della mammella












Il cancro della mammella al giorno d’oggi è la neoplasia più frequentemente diagnosticata nel sesso femminile e la prima causa di morte per tumore nelle donne di età compresa tra 40 e 55 anni.
In questo post sfatiamo alcuni miti che circondano questa patologia.


1) Il cancro della mammella è una malattia incurabile.


Falso: ad oggi, grazie alle moderne tecniche diagnostiche e terapeutiche, una donna alla quale è stato diagnosticato un cancro della mammella ha moltissime possibilità di guarire completamente. Infatti, se il tumore viene diagnosticato in fase precoce (e in questo sono essenziali l’autopalpazione e gli esami di screening come mammografia ed ecografia mammaria), esso può essere rimosso chirurgicamente e le poche cellule rimaste potranno essere spazzate via da radioterapia, chemio- e/o ormonoterapia, portando a guarigione completa dalla malattia.

2) Una diagnosi di carcinoma della mammella implica sempre il ricorso a terapie chirurgiche deturpanti.


Falso: oggi la mastectomia totale è una tecnica utilizzata solo in casi selezionati (ad es. malattia in fase avanzata, multicentrica, o in caso di forte familiarità). In molti casi è sufficiente un intervento di quadrantectomia (ovvero la rimozione di una losanga di ghiandola comprendente il tumore) con ricostruzione immediata della ghiandola mediante tecniche oncoplastiche, in modo che non sia alterata la forma e la dimensione del seno. E anche nel caso in cui si debba asportare l’intera ghiandola mammaria, il ricorso alla ricostruzione della mammella con tecniche protesiche è parte integrante dell’iter terapeutico.

3) Le protesi mammarie hanno una durata limitata e possono rompersi con facilità.


Falso: le protesi in gel di silicone che vengono più comunemente impiantate sono dotate di un involucro protettivo resistente agli urti e agli sbalzi pressori, quindi anche in caso di viaggi in aereo (temuti da molte pazienti portatrici di protesi al seno) le possibilità di rottura sono minime. Inoltre la maggior parte delle protesi in commercio sono garantite a vita e anche in caso di rottura (attualmente evenienza poco comune) è garantita la sostituzione con un dispositivo delle stesse dimensioni e della stessa forma.

4) È impossibile prevenire il cancro della mammella.


Falso: ricorrendo all’autopalpazione e ai controlli strumentali di screening (ovvero ecografia mammaria e mammografia, esami complementari fra loro), possono essere diagnosticate alterazioni localizzate della ghiandola mammaria che corrispondono a lesioni pre-tumorali che potrebbero un giorno portare al tumore vero e proprio. In questi casi l’asportazione della lesione porta a guarigione, scongiurando l’evoluzione verso il cancro invasivo.

5) Dopo un intervento per cancro della mammella il ricorso alla chemioterapia è obbligatorio.


Falso: non tutti i carcinomi della mammella sono uguali e non in tutti i casi è necessario ricorrere alla chemioterapia. Infatti ogni tumore possiede un “marchio di fabbrica” costituito da 4 recettori utilizzati da oncologi, patologi, chirurghi e radioterapisti per decidere l’iter terapeutico dopo l’intervento chirurgico. Mettendo insieme questi dati con le dimensioni del tumore si giunge ad una decisione multidisciplinare che può vertere verso il semplice follow-up, la radioterapia isolata (tumori in stadio precoce), l’ormonoterapia (ovvero la somministrazione di farmaci ormonali che portano ad una menopausa farmacologica), la chemioterapia vera e propria o una combinazione di questi trattamenti.

domenica 5 marzo 2017

H3 surgical team

Presentazione

Chi siamo?
Siamo un team di giovani chirurghi senologi con degli obiettivi comuni: divulgare una corretta informazione su tutto ciò che ruota sulla chirurgia senologica, rendere le pazienti più consapevoli e promuovere la cultura del trattamento multidisciplinare e dell'umanizzazione delle cure.

Il nostro nome include i tre aspetti fondamentali che vogliamo imprimere nel nostro operato.